disegno

Di segno in segno

DI SEGNO IN SEGNO

Perché i bambini devono sempre andare a letto anche se non hanno sonno? Perché esiste la notte e il giorno? Perché non si può parlare sott’acqua? Cos’è l’aria? Cosa c’è oltre il cielo? Tutto inizia da una finestra che si apre per la prima volta di notte. È il pretesto per cercare di gettare uno sguardo sul mondo. E allora si cerca di capire, di “spiegare” questo mondo fin dalla sua nascita, da quando era piccolo “tanto da stare in una mano”. Si spiega il perché del giorno, della notte, delle stelle, del cielo, dell’acqua, dell’aria, della terra, e diventa quasi raccontare una fiaba, una storia “fantastica” ma allo stesso tempo molto reale. Una lavagna luminosa aiuta l’attrice a raccontare questi grandi “fatti”, Sullo schermo/fondale si formano linee, segni, disegni, immagini, tutte realizzate in contemporanea da una disegnatrice, che sono di aiuto alla spiegazione/racconto, qualche volta la precedono, qualche volta la rendono poetica. Così l’attrice interagisce in maniera ludica con le immagini bidimensionali proiettate, manipolate a livello narrativo, in un incontro/scontro tra gesto, parola e segno. Per tutti i bambini che una notte hanno aperto la finestra per guardare il cielo…
Primo Premio Enfant Theatre Aosta ’99
Menzione speciale della giuria Premio ETI Stregagatto’ 99: “Per il garbo e la fluidità con i quali racconta ai più piccoli l’avventura della conoscenza con felicità di risultati artistici e intelligenti indicazioni pedagogiche”
Spettacolo più visto a livello nazionale da dati borsa teatro Agis stagione 99/2000
Si è aggiudicato nel 2018 il Premio Rodari Teatro- Città di Omegna assegnato dalla giuria di 400 ragazzi delle scuole primarie..

testo, allestimento e regia
Vania Pucci
con
Vania Pucci, Adriana Zamboni
luci, scelte musicali e collaborazione all’allestimento
Lucio Diana
fascia d’età
3 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e disegni dal vivo

TRAILER

Perché piangi?

PERCHÈ PIANGI?

C’era una volta una bambina che piangeva, piangeva, piangeva… niente la consolava! Tanto che le sue lacrime formarono uno stagno di lacrime dove lei cadde e con lei tanti buffi animali… aveva pianto troppo e se non voleva affogare doveva imparare a nuotare in quel mare di lacrime… Una bambola che cade, si rotola, viene sgridata, ricade e soprattutto piange… è il pretesto per un dialogo tra madre e figlia, una tappa di educazione sentimentale per parlare di lacrime, lacrime per ferite sulla pelle e per ferite dentro l’animo, lacrime per la zuppa di cipolle e lacrime di gioia… un mare di lacrime dove quasi affogare o solo nuotare… Protagonisti una bambola, un’attrice e un artista che disegna il mondo intorno a loro.

progetto e drammaturgia
Vania Pucci
con
Vania Pucci
immagini
Lucio Diana
animazioni digitali
Ines Cattabriga
regia
Vania Pucci, Lucio Diana
fascia d’età
3 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini

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I 3 Porcellini

I TRE PORCELLINI

I 3 porcellini, racconto della tradizione orale europea che viene trascritto nel 1843 da James Orchard Haliwell, in questo spettacolo diventa un pre/testo, uno specchio necessario ad evocare i ricordi d’infanzia di un buffo personaggio, di nome Ultimo, che gira il mondo, con una valigia che ben presto si rivelerà essere un piccolo teatro. Un bagaglio particolare che letteralmente contiene il suo originario quadro familiare e gli elementi significativi per ricostruire visivamente la casa nella quale viveva un tempo con i genitori ed i fratelli. Un’ambientazione dove i quadri del padre, citazioni di famose opere pittoriche, e la storia dei 3 porcellini, usata dalla madre come storia di formazione dei figli, diventano il lievito per un doppio livello narrativo che intreccia la fiaba originale con le memorie d’infanzia di Ultimo, il suo viaggio di crescita, superamento delle paure fisiologiche insite nel percorso verso l’autonomia di ogni bambino. Uno spettacolo che mischia la favola con citazioni da Hitchcock e la pittura di Botero che fornisce il punto di partenza dell’immaginario visivo che fa da sfondo allo spettacolo.

hanno detto dello spettacolo:

“… Bella l’idea di dare forma alle paure che, una volta espresse, diventano più facili da comprendere, da condividere e quindi da tenere sotto controllo e anche (perché no?) da “buttare via”. Giallo Mare Minimal Teatro è stata tra le prime compagnie di Teatro Ragazzi a mescolare, in forma sperimentale, con ricerche raffinate, le azioni degli attori con i linguaggi della visione, immagini in movimento. Nei “Tre porcellini”, visto al Teatro al Parco, Renzo Boldrini, responsabile dell’ideazione insieme al regista Michelangelo Campanale, è il solo protagonista in scena, ma, raccontando si moltiplicano le situazioni di alta teatralità, con quella grande valigia che, aprendosi, svela un gruppo familiare “alla Botero”, tutti piuttosto arrotondati, i genitori e i tre figlio, Primo, Secondo e Ultimo, e con quella lunga cornice rettangolare sul fondo dentro cui appariranno più “quadri”, ispirati all’attività del padre Fernando, proiezioni che solo come gioco paiono guidati “a mano” dall’interprete.“ – (Valeria Ottolenghi/ GAZZETTA DI PARMA)

di
Renzo Boldrini e Michelangelo Campanale
con
Renzo Boldrini
regia
Michelangelo Campanale
animazioni digitali
Ines Cattabriga
micro-scenografie
Iole Cilento
fascia d’età
6 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini
foto di scena
Corrado Frullani

TRAILER

Buongiorno Buonanotte

BUONGIORNO E BUONANOTTE

Mentre è semplice capire quali sono le attività quotidiane durante il giorno, la notte rimane un mistero, un tempo sospeso… Sappiamo solo che andiamo a letto, mettiamo la testa sul cuscino, chiudiamo gli occhi e poi? La bambola/bambina si prepara ad andare a letto ma non vuole chiudere gli occhi e tutte le scuse sono buone per continuare la giornata: leggere una storia, la voglia di giocare, la sete, la fame, la paura… Niente la convince a dormire, a staccarsi dal suo mondo, dai giocattoli, dalla vita piena di giochi, di incontri, di storie che la sua immaginazione crea, immagini fantastiche che popolano la stanza. Il rapporto tra l’attrice adulta e la bambola bambina è un continuo tra complicità, divertimento, gioco ma anche contrasto nel complesso gioco di ruolo mamma-figlia. Dedicato ai piccoli, uno spettacolo di forte impatto visivo con le immagini realizzate sia con la lavagna luminosa che con la computer grafica, che si formano sotto gli occhi degli spettatori. Come un grande libro illustrato, le immagini contengono il corpo dell’attrice e interagiscono con lei fra continue sorprese in un ritmo sempre più serrato fino al sopraggiungere del sonno. La piccola Vania bambola/bambina è già stata protagonista di un altro spettacolo di Giallo Mare “Perché piangi?” dove si analizzavano i motivi del pianto, continua così il percorso di ricerca di Vania Pucci sul gioco simbolico, sul role playing e i livelli di teatralità e di comicità basilari che parlano direttamente ai piccoli.

hanno detto dello spettacolo:

“.…Buonanotte e buongiorno, spettacolo per bambini e sui bambini, ideato da Vania Pucci, affronta il delicato passaggio tra la veglia e il sonno a cui spesso i bambini cercano di opporsi con tutte le loro forze. Mediante la fusione tra il teatro d’attore e le immagini animate (realizzate con la lavagna luminosa e la computer grafica), lo spettacolo offre una visione onirica di ciò che accade nella mente di una bambina che cerca di resistere all’influsso della notte e alle sue solitudini… Come in un labirinto creato dalla mente di Lewis Carroll ad ogni pagina si aprono immagini suggestive di mondi fantastici dove l’immaginazione è capace di produrre i suoi personaggi animandoli: “Essa è il suo teatro” − per dirla con Joseph Addison − “il suo attore e il suo spettatore”. Ricreare tutto questo in un teatro è davvero un’impresa non facile, ma in questa rappresentazione il reale e l’irreale si integrano e completano a vicenda con una naturalezza tale da creare l’illusione che il teatro possa essere quel luogo magico in cui certi confini restano in sospeso, e ciò a cui assistiamo esista per tutta la durata della rappresentazione. I bambini − li ho visti − hanno creduto fino alla fine che la luna sia entrata in una stanza, che le nuvole si siano fatte catturare e strizzare come spugne, e che la conta delle pecorelle possa trasformarsi in un gioco un po’ pauroso a cui partecipano lupi famelici. A spettacolo terminato i bambini sono stati invitati a salire sul palco e a prendere il posto della bambola/ bambina; come quando alla fine di uno spettacolo di magia si svela il trucco, gli effetti speciali hanno ricreato per loro i momenti più suggestivi al fine di mostrare la ‘finzione’, ma dalle reazioni della maggior parte di loro era chiaro che la suggestione non aveva ancora terminato il suo influsso o, molto più probabilmente si rifiutavano tenacemente di uscire da quel bellissimo sogno.” – (Grazia Laderchi/ IL PICKWICK.IT)

testo e progetto drammaturgico
Vania Pucci
con
Vania Pucci
disegni, scenografie e luci
Lucio Diana
animazioni digitali
Ines Cattabriga
regia
Vania Pucci e Lucio Diana
fascia d’età
3 – 8 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini
foto di scena
Corrado Frullani

TRAILER

Cappuccetto e la Nonna

CAPPUCCETTO E LA NONNA

Una dolce nonnina nella sua casetta dal tetto rosso tra il gatto e i fiori, tra pentole e gomitoli di lana, insegna alla piccola Cappuccetto come difendersi dal lupo per diventare grande, perché la nonna lo sa che il lupo ci prova sempre, è stata anche lei una piccola Cappuccetto. La Nonna organizza una Scuola nel bosco per Cappuccetti ma anche per Anatrini, Porcellini e Caprettini insomma per tutti quelli che possono avere a che fare con il Lupo. Bisogna riconoscere i lupi e scacciarli per attraversare il bosco in santa pace. Il lupo si traveste, si nasconde, cambia la voce, cambia strada e cerca bambine con cappuccetti in testa… insomma c’è da stare molto attenti! Cappuccetto ha imparato in fretta a difendersi e a smascherare lupi perchè la dolce nonnina conosce tutte le armi segrete ma il lupo ha già spalancato la bocca… in primo piano la nonna all’apparenza innocua, gentile, lenta, sbadata ma invece molto agile e furba, una cacciatrice di lupi, una wondernonna… uno sguardo sulla storia di Cappuccetto che sposta l’attenzione sul gioco pur rimanendo intatti i momenti topici della fiaba. La scenografia si svela di volta in volta, un’artista costruisce intorno alla nonna in diretta con la lavagna luminosa, la casa, il bosco, la strada più lunga…

testo e progetto drammaturgico
Vania Pucci
con
Vania Pucci e Adriana Zamboni
allestimento e progetto luci
Lucio Diana
regia
Vania Pucci e Lucio Diana
fascia d’età
3 – 8 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini con lavagna luminosa
foto di scena
Corrado Frullani

TRAILER

La Regina delle Nevi – Battaglia Finale

LA REGINA DELLE NEVI

La Regina delle Nevi ha come protagoniste due figure femminili: la sovrana che con i suoi poteri strega gli umani riducendoli ad automi privi di memoria e di sentimenti e Gerda, una bambina che affronta mille peripezie per liberare il suo amico Kay, prigioniero della Regina delle Nevi. Questo è lo sfondo sul quale, come in un gioco di specchi s’innesta la storia di Margherita, una ragazza che da bambina, insieme al suo amico del cuore Giacomo, amava ascoltare la favola della Regina dalla voce della nonna. Margherita non ha mai dimenticato quella favola, ma, al contrario della bambina del racconto, non ha mai trovato il coraggio per affrontare e sconfiggere le sue paure dare un “lieto fine”anche alla sua storia personale. Grazie ad un sogno Margherita, ormai adulta, torna nella casa della nonna, dove ascoltava la storia di Kay e Gerda. Riscopre i luoghi della sua infanzia ritrovando quello che amava di più: un armadio con uno specchio che diventa una porta che le permette di mettere in relazione favola e realtà, passato e presente. Margherita affronta e supera le sue paure e, sconfiggendo la Regina delle Nevi, diventando finalmente davvero “grande”. Dal punto di vista scenico Margherita compie un grande viaggio pur restando all’interno di una stanza che, grazie agli artifici scenotecnici ed illuminotecnici e le proiezioni di immagini in 3D, si trasforma concretamente, poeticamente, in differenti scenari: steppa sconfinata, distese marine, notti misteriose, serre fiorite ed infine nel campo di battaglia per lo scontro finale fra Margherita e la Regina delle Nevi. Lo spettacolo moltiplica i piani narrativi e simbolici ed offre allo spettatore una prospettiva inusuale, poetica del tempo.

Hanno detto dello spettacolo: “nella Regina delle nevi di Giallo Mare si sottolinea l’impiego di una scena profondamente curata, cross mediale, intelligentemente studiata per ambienti che, ad abitarli, si spalancano dimensioni di luogo, di tempo e di senso: una chiamata a un teatro fieramente al massimo delle proprie forze; l’attenzione al mestiere d’attore come strumento di comunicazione primaria” (Nella Califano, Lorenzo Donati, Sergio Lo Gatto/Planetarium)

di
Renzo Boldrini, Michelangelo Campanale
regia, scene, luci, disegni e scelte musicali
Michelangelo Campanale
con
Alice Bachi
costumi e voce della Nonna
Maria Pascale
video
Studio Leandro Summo
luci e suoni
Roberto Bonfanti
fascia d’età
6 – 11 anni
tecnica utilizzata
attori e immagini

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Mostriciattoli

MOSTRICIATTOLI

Olmo è un bambino che vuol essere grande ma tutti lo considerano piccolo… – Non puoi restare alzato fino a tardi sei piccolo! – Dammi la mano per attraversare la strada sei piccolo! Uffa, pensa Olmo, ma io invece sono capace di fare tante cose… So andare all’avventura da solo … Da un po’ di tempo tutti gli dicono: – fai attenzione, ormai sei grande – non far rumore ormai sei grande – non romperlo ormai sei grande Olmo si domanda come mai è diventato grande improvvisamente. È successo quando è arrivata Anna, la sorellina! Son tutti lì intorno a lei sorridenti e lei non riesce nemmeno a parlare o a camminare eppure son tutti felici quando lei fa ghe ghe gu gu… però Olmo è quasi sicuro che sotto le sembianze della sorellina si nasconda un mostro e lui troverà le prove! Oppure tutto è cominciato quando è andato in prima elementare? Tante cose nuove da imparare, tante nuove regole da rispettare e la maestra o il maestro, forse anche loro sono mostri da smascherare. I mostri popolano tutta la casa, la scuola, la stanza di Olmo ma i grandi non li vedono fino a che un incontro fortunato con un piccolo cane, Polpetta, porta Olmo a dimenticare le sue paure, anzi a combatterle e a diventare grande. Cosi anche la scuola e la sorellina piano piano perdono le sembianze di mostro, anzi di mostri in casa non ce ne sono più. Neanche un piccolo mostriciattolo. In scena il mondo dei giochi di un bambino e il suo mondo affettivo popolato da paesaggi e mostri, paesi e animali guida è raccontato da un’attrice, una disegnatrice e un’artista multimediale. Continua la ricerca di Vania Pucci sull’affettività dei bambini e sulle emozioni iniziata con Perché Piangi? e Buongiorno Buonanotte.

di e con
Vania Pucci
disegni realizzati dal vivo ed elaborazione immagini multimediali
Ines Cattabriga
luci e suoni
Saverio Bartoli
operatore multimediale
Giacomo Saradini
fascia d’età
3 – 6 anni
tecnica utilizzata
attori, immagini e disegno su sabbia dal vivo

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Buono come il lupo

BUONO COME IL LUPO

Il protagonista dello spettacolo, anche se a prima vista non sembra, è un lupo. Quando si apre il sipario questo lupo, si presenta sotto mentite spoglie, e sembra più innocuo di un agnello. Il protagonista dello spettacolo è un professore di musica che usa le note del suo piano e dei suoi strumenti per guidare il lupo come una marionetta, facendolo danzare come uno strampalato ballerino e il comico dei clowns per divertire con fantasiose gag il pubblico. Una voce fuori campo incalza il lupo in incognito trascinandolo in luoghi e prove per indurlo a rivelare la sua vera identità, stimolando i suoi appetiti da favola, la sua feroce fame da lupo. Per indurlo in tentazione usano l’esca, la più appetitosa: una bambina dal cappuccetto rosso, e per evitarla e fuggire lontano da lei, il lupo diventa protagonista delle più impreviste e divertenti peripezie. Un percorso con continui colpi di scena che ovviamente si concluderà con un evitabile lieto fine dove ciascuno tornerà a svolgere il proprio ruolo perché al cuor non si comanda e mica tutti possono essere buoni come il pane! Buono come il lupo è uno spettacolo di teatro musicale, con una colonna sonora eseguita dal vivo che Tommaso Novi già componente dei Gatti Mezzi, polistrumentista, cantante e maestro dell’arte del fischio con il quale riproduce una gamma incredibile di sonorità. In scena Tommaso Taddei, uno dei migliori attori della nuova scena toscana, sostenuto da camei di Simone Gasparri, la Bambina dal Cappuccetto Rosso, incubo di ogni lupo sulla via della redenzione. Regista è Giovanni Guerrieri dei Sacchi di Sabbia, pluripremiato regista fra i più innovativi della nuova scena italiana. Buono come il lupo è uno spettacolo giocoso, spiccatamente comico, pensato per stimolare, grazie al suo stile evocativo, l’immaginazione dei piccoli spettatori.

coproduzione Sacchi di Sabbia
testo
Renzo Boldrini
regia
Giovanni Guerrieri
con
Tommaso Taddei, Giovanni Mancini
musiche originali eseguite dal vivo
Tommaso Novi
fascia d’età
dai  5 anni
tecnica utilizzata
attore e musica dal vivo

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kore

KORE – Spettacolo per attrice e tablet

KORE – Spettacolo per attrice e tablet

Ma dove siamo finiti? Questo non è uno spettacolo: lo ammette candidamente la protagonista di questa storia, che – più ambigua della Gioconda – ci dà il benvenuto a qualcosa che potrebbe essere «una simulazione di volo, un corso di formazione prematrimoniale, post matrimoniale e anti panico: pacchetto unico per gestire senza isterie ogni tipo di rapimento, morte compresa». È difficile orientarsi di fronte a questa rappresentante di una compagnia aerea che è anche una compagnia teatrale o forse un servizio traghettamento iniziato alcuni millenni fa da un vecchio barbuto e scorbutico chiamato Caronte. Eh sì. Perché la vera protagonista di questa storia è proprio lei: la porta. Una porta socchiusa, misteriosa, posta chissà dove ma che – al momento opportuno – ci compare davanti: la porta tra l’al di qua e l’al di là. E non stiamo parlando di una questione metafisica o religiosa: ognuno di noi, comunque la pensi, un giorno ha avuto o avrà paura di morire, ha perso una persona cara e una notte ne ha sognato il fantasma e sulla soglia di quella porta si è fermato, mano nella mano con chi non c’è più. Kore racconta il distacco, in ogni sua declinazione. Con un po’ di ironia, disincanto dolcezza e comprensione, forse, possiamo vivere tutti un po’ meglio. Quello di Demetra e Persefone è uno dei grandi miti classici. L’attrice racconta mentre lei stessa crea la scenografia scegliendola nelle foto e nei video presenti nel suo tablet. Un video proiettore collegato al tablet proietta su volumi e piani così l’attrice si muove all’interno di un “paesaggio” immersivo.

di
Francesco Niccolini
con
Vania Pucci
immagini
Ines Cattabriga
luci e suoni
Saverio Bartoli
fascia d’età
dagli 11 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini
foto di scena
Sanzio Fusconi

Trame su Misura

TRAME SU MISURA

CAPRETTA GIULIETTA E LUPO ROMEO – CASA DI PAGLIA, CASA DI LEGNO E CASA DI MATTONI
Trame su misura è un progetto teatrale composto da differenti spettacoli incentrati su testi, editi e inediti, di Renzo Boldrini che riscrive in chiave contemporanea alcune famose fiabe. Utilizzando un originale stile scenico che “mixa” lettura ad alta voce, narrazione teatrale, disegno e composizione grafica dal vivo, videoproiezione ed animazione di figure e oggetti. Si raccontano due storie. Il lupo e i sette capretti, ripensata in chiave ironica immaginando sette caprette, sorelle di particolare bellezza, fra le quali spicca Giulietta la capretta nera che grazie alla sua sfumatura di colore eviterà che il lupo Romeo divori le sette sorelle: lui rimane abbagliato da Giulietta, da tanta bellezza decidendo di mangiare solo la capretta nera…. ma con gli occhi!!! Una fiaba dove trionfa l’amore a dispetto delle differenze di colore, aspetto e provenienza. Ne I tre porcellini, il lupo, come se conoscesse già il copione della storia, inizia il suo attacco dalla casa di mattoni, passando senza incidenti dal camino, per distruggere poi la casa di legno e, dopo aver gustato i due primi fratelli, dirigersi verso la casa di paglia del più piccolo dei porcelli. Ma ecco il colpo di scena: il porcellino non ha paura e sfida il lupo a chi ha più fame.
Chi mangia di più nel bosco fra il lupo o il maiale?

di
Renzo Boldrini
con
Renzo Boldrini
immagini dal vivo
Daria Palotti
fascia d’età
3 – 8 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini dal vivo
foto di scena
Sanzio Fusconi

TRAILER