TUONO

Orto degli Ananassi

ore 9.00

Ridotto del Teatro del Popolo

da “Tuono” di Ulf Stark
traduzione di Laura Cangemi
diretto e interpretato da Andrea Gambuzza
musiche composte ed eseguite da Giacomo Riggi
luci Lucio Diana
collaborazione drammaturgica Silvano Antonelli
tecnica Daniele Nuti
tecnica utilizzata teatro d’attore e musica
età consigliata dai 6 anni


Che fortuna abitare a pochi passi dalla casa di un gigante! A chi non viene voglia, ogni tanto, di provare il brivido del pericolo? E il Sig. Tunesson, detto Tuono, sembra proprio fatto apposta per spaventarti: enorme, sempre arrabbiato, con la sua camicia a fiori color sangue sul punto di scoppiare sopra la grossa pancia, chissà se piena di salsicce o di gatti o di bambini. E forse ha persino il dono della telepatia, se si vuole credere a Bernt! Il papà dice sempre che Bernt è un contafrottole. Sarà, ma è un amico prezioso che sa sempre tutto. Purtroppo, però, capita perfino alle amicizie più salde di attraversare qualche difficoltà, e arriva il momento in cui il nostro protagonista, per una sciocca leggerezza, sembra aver perduto quella di Bernt. Grazie a un’impresa eroica nel giardino di Tuono, non solo la riconquisterà, ma capirà che il gigante non è un gigante ma un uomo un po’ diverso dagli altri, più solo che arrabbiato e con un’insospettabile passione per la musica. Magari si potrebbe ipnotizzarlo e chiedergli un favore per restituire alla mamma il sorriso che negli ultimi giorni ha perduto… Il coraggio e l’amicizia sono i grandi protagonisti di questa storia di Ulf Stark, che accompagna con delicatezza, intelligenza e divertimento i suoi piccoli personaggi nella grande avventura della vita: crescere. Un attore, un musicista e un pianoforte. Il testo leggero, immaginifico, toccante e divertente, viene attraversato ed messo in azione con l’aiuto di note struggenti e vorticose che evocano di volta in volta gli spazi, gli elementi naturali e le rivoluzioni emotive del protagonista, la cui vicenda permetterà agli spettatori di rivivere quei piccoli grandi conflitti che sono parte fondante della formazione emotiva di ciascun individuo: la difficoltà di comprendere ed accettare quando un genitore soffre, la scoperta del dolore quando ci accorgiamo di aver ferito un amico, la strana tentazione di fare cose che ci terrorizzano, ma delle quali non riusciamo inspiegabilmente a fare a meno. Un lavoro pensato per creare una volta di più un ponte tra le generazioni e portato in scena con il desiderio di contribuire a dare un nome alle emozioni che ci aiutano a diventare grandi.


Marzo 23 @ 09:00
9:00 am — 10:00 am (1h)

Ridotto del Teatro del Popolo TFG 23_03_23

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