Pierfrancesco Pisani e Isabella Borettini/Infinito
Martedì 16, mercoledì 17, giovedì 18 febbraio – ore 10.00
ChGogmagog/ Giallo Mare Minimal Teatro
testo e regia Tommaso Taddei
con Francesco Pennacchia e Tommaso Taddei
luci Antonella Colella
elementi di scena Eva Sgrò, Alberto Fantini
collaborazione al progetto Cristina Abati, Carlo Salvador
La trappola è la prima tappa di un percorso dedicato a Pirandello su identità e maschere.
Per Pirandello appariva chiaro che il concetto di un’identità immutabile non poteva più essere preso seriamente, e l’identità poteva solo considerarsi parte di un processo in divenire, non si completa mai e rimane soggetta a continue ristrutturazioni. In tutto il lavoro creativo di Pirandello infatti il tema del doppio è onnipresente, e sembra inseparabile dal suo concetto di arte anche in opere che appaiono molto diverse fra di loro.
Da questa ottica emerge l’esigenza sociale di indossare maschere diverse a seconda delle circostanze, a seconda dell’ambiente.
La parola “persona” deriva dal latino e significa letteralmente “maschera”, indica cioè, il ruolo che viene recitato dall’uomo durante la vita di tutti i giorni. L’uomo sembra costretto a recitare e ad indossare una maschera per farsi accettare dalla società in cui vive. Spesso indossiamo una maschera per la paura di non essere capiti o per non essere esclusi, costruiamo una falsa identità a seconda di chi abbiamo davanti nascondendo quindi anche a noi stessi la nostra vera personalità.
Uno, nessuno e sette miliardi di esseri umani, verrebbe da dire oggi ripensando al pensiero e all’Opera di Luigi Pirandello. Se il punto di partenza per il grande scrittore di inizio Novecento, era l’accadimento di un fatto sconveniente da gestire a livello privato, in modo da salvare la “faccia” agli occhi dell’opinione pubblica, col senno di poi si può dire che quella cellula sia deflagrata lentamente, nel corso di tutto un secolo. Oggi si assiste, ben più che cento anni fa, ad un senso di disorientamento individuale e collettivo, per cui l’identità di ognuno risulta dispersa nel virtuale. In piena era della comunicazione il linguaggio diventa schematico, rigido, ottuso e i rischi più grossi sembrano essere l’incomunicabilità, la separazione e tutto ciò che risponde all’ego.
Nel 2021 è previsto il debutto della versione definitiva del lavoro, che vedrà La trappola affiancata da un secondo movimento incentrato su un altra opera di Pirandello.
Teatro G. Verdi – S.ta Croce sull’Arno