Casa dello Spettatore di Roma
coordina
Giorgio Testa
Pensieri e riflessioni su Minotauro scritto da Gaetano Colella diretto da Maria Maglietta con Roberto Anglisani prodotto da CSS Udine.
Il progetto che Maria Maglietta ed io abbiamo sviluppato, con l’intervento musicale di Mirto Baliani, nasce dall’intento di affrontare il tema della diversità. Abbiamo innanzitutto cercato di non restringere questo tema ad una diversità specifica, ma abbiamo deciso di parlare della diversità in una forma archetipa. Per questo ci siamo rivolti a una figura mitologica come il Minotauro. Anni addietro ero stato colpito dalla lettura de Il Minotauro di Dürrenmatt, dove viene messa in evidenza la solitudine del diverso e il suo desiderio di incontrare l’altro. Dürrenmatt rinchiude il Minotauro in un labirinto di specchi creando così per lui una finta moltitudine di minotauri che lo circondano, ma che non sono altro che immagini rispecchiate di lui stesso. I minotauri specchiati danno al Minotauro la sensazione di non essere solo, ma sono così uguali a lui che lo fanno sentire ancora più solo. Quando arriva Teseo travestito da Minotauro, allora il Minotauro si accorge di avere davanti un diverso da sé. E per la felicità comincia a danzare, e danza la danza della fratellanza, la danza dell’amicizia, e quando si butta a braccia aperte verso Teseo e lo abbraccia, proprio in quel momento Teseo lo pugnala alle spalle. Dagli 11 anni