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Una storia per te

UNA STORIA PER TE

Care Amiche e Cari Amici, pensando alle bambine e ai bambini dai 2 ai 120 anni di età (che stanno GIUSTAMENTE a casa per difendere la salute di tutt*) abbiamo pensato di dare vita alla Minimal Tv. Si tratta di un palinsesto di letture, racconti e altre sorprese di un teatro in rete pensato per entrare nelle case, che ogni giorno, puntualmente alle ore 10, si arricchirà una nuova storia comunicata in forma di poesia, racconto o lettura animata.

Hanno già giocato e giocheranno con la Minimal Tv: Marta Abate (Scena Madre), Silvano Antonelli (Stilema), Roberto Anglisani, Alessandra Bedino, Mario Bianchi (Eolo), Renzo Boldrini, Sara Bonaventura (Teatro Sotteraneo), Valerio Bongiorno, Marco Cantori (Teatro Perdavvero), Bruno Cappagli (La Baracca), Antonio Catalano, Roberto Carlone (Banda Osiris), Caterina Casini (Laboratori Permanenti), Ines Cattabriga (Officine T.O.K.), Valeria Cavalli (Manifatture Teatrali Milanesi), Ippolito Chiarello, Claudio Cinelli (Porte Giravoli), Gaetano Colella (Pagine Bianche), Oscar De Summa, Maria Teresa Delogu, Elisabetta Dini (Officine T.O.K.), Pino Di Bello (Anfiteatro), Luigi D’Elia (Inti)
Sara Galli, Luana Gramegna (Zaches), Massimo Grigò, Simone Guerro (Teatro Pirata), Andrea Kammaerle (Guascone Teatro), Diletta Landi
Marco Manchisi, Riccardo Massai (Teatro Archetipo), Giuditta Mingucci (Elsinor), Daria Palotti, Rossella Parrucci, Carlo Presotto (La Piccionaia), Vania Pucci, Luca Radaelli (Teatro Invito), Riccardo Rombi (Catalyst), Beatrice Ruffini, Giovanni Guerrieri(Sacchi di Sabbia), Tommaso Taddei (Gogmagog), Bruno Tognolini, Beatrice Visibelli (Teatri d’Imbarco), Adriana Zamboni e Cristina Zamboni
E molte amiche e molti amici che si aggiungeranno prossimamente.
Nella vostra TV potete scegliere di ascoltare qualunque storia! Basta far scorrere la playlist che si trova in basso in ogni player. Scelta la vostra storia basta fare click!

MINIMAL TV


LA MAGICA MEDICINA

I VIAGGI DI GIOVANNINO PERDIGIORNO

LA STORIA DEL PICCOLO AARON E IL SIGNORE DEL BOSCO

Teatro Fra le generazioni 2020

Agli artisti ospiti, agli operatori attesi alla decima edizione del Festival Teatro fra le Generazioni a Castelfiorentino (FI) 17/21 marzo 2020.

Care Amiche, Cari Amici
Abbiamo aspettato fino ad un secondo fa e non certo per pigrizia a scrivere queste poche righe.
Abbiamo immaginato di resistere a qualunque costo e con qualunque formula(festival a porte chiuse, trasformazione del festival in un convegno, etc) per evitare di bissare la comunicazione che gli amici della Baracca, che abbracciamo con particolare affetto e, hanno fatto per Visioni.
Ma oggi ci dobbiamo arrendere e siamo con questa a comunicarvi che contro ogni nostra volontà  davanti ad una situazione normativa caotica e una condizione “ambientale” che si sta deteriorando a velocità siderale(chiusura praticamente della vita pubblica) non abbiamo più margini per abusare ulteriormente della vostra pazienza umana e professionale. Non nascondiamo l’amarezza profonda nell’immaginare che resti sulla carta un programma che abbiamo costruito con molti di voi con interminabili messaggi e telefonate, incontri, viaggi, quintali di visionarietà e tanto, ma tanto lavoro. Tutte cose che ciascuno di noi fa ogni giorno per affermare la dignità di un area creativa che sperimenta come le arti della scena siano segni  di dialogo concreto e necessario con le nuove generazioni nella società delle solitudini di massa.
Vi preghiamo di comprenderci e di voler comunque bene a un  festival autoprodotto, senza rete e vivo grazie alla generosità, la sana pazzia e la testardaggine di tutti noi, care amiche e cari amici.
A prima possibile.
Renzo e Vania

ll Cantiere-festival ideato e realizzato da Giallo Mare Minimal Teatro, prevede spettacoli, incontri e laboratori in collaborazione con il Comune di Castelfiorentino, Regione Toscana, Fondazione Teatro del Popolo.

(cliccare sull’immagine per il dettaglio evento)

MARTEDì 17 MARZO
h 18.00 accoglienza operatori
h 19.30 cena di benvenuto

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Il colore Rosa – h 21.00
MERCOLEDì 18 MARZO


anouk
Anouk – h 11.00/ 14.00/ 17.00
un_giorno
Un giorno – h 10.30
Istruzioni
Istruzioni per razzisti – h 11.30
racconti_bosco
Racconti del Bosco – h 9.30/ 14.00/ 17.30
paloma
Paloma – h 14.00
fiagiolo
Jack e il fagiolo magico – h 15.00
Giorgio Testa
IN FIERI – h 15.30
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Reazione a Catena – h 17.00
scampoli
Scampoli – h 18.30
mobydick
Moby Dick – h 21.00
GIOVEDì 19 MARZO


aron
Il Piccolo Aaron – h 9.00
trame-su-misura
Trame su Misura – h 10.30
anouk
Anouk – h 11.00/ 14.00/ 17.00
ulisse
Ulisse. Nessuno è perfetto – h 11.30
centovestiti
I Cento Vestiti – h 14.00
reaz_catena
Indagine sul teatro – h 15.00
Giorgio Testa
IN FIERI – h 15.30
Tapis_Roulant
Tapis Roulant – h 17.00
Il Lupo e la Farfalla
Presentazione libro – h 17.30
figlio_saro_
Il figlio che sarò – h 18,00
papageno_papagena
Papageno e Papagena – h 21.00
bianchi
Videomaggio – h 22.30
VENERDì 20 MARZO


lucciole
Dove sono le lucciole – h 9,00
sbadiglio
Ti regalo uno sbadiglio – h 10.30
promessi_sposi
Promessi Sposi – h 14.00
pristol
Pristol Hotel – h 15.30
figurine
Figurine – h 16.00
cappuccettorosso
Cappuccetto Rosso – h 21.00
SABATO 21 MARZO


reaz_catena
Seminario – h 10.00
Visita a teatro
Visita a teatro – h 11,00
disegno

Di segno in segno

DI SEGNO IN SEGNO

Perché i bambini devono sempre andare a letto anche se non hanno sonno? Perché esiste la notte e il giorno? Perché non si può parlare sott’acqua? Cos’è l’aria? Cosa c’è oltre il cielo? Tutto inizia da una finestra che si apre per la prima volta di notte. È il pretesto per cercare di gettare uno sguardo sul mondo. E allora si cerca di capire, di “spiegare” questo mondo fin dalla sua nascita, da quando era piccolo “tanto da stare in una mano”. Si spiega il perché del giorno, della notte, delle stelle, del cielo, dell’acqua, dell’aria, della terra, e diventa quasi raccontare una fiaba, una storia “fantastica” ma allo stesso tempo molto reale. Una lavagna luminosa aiuta l’attrice a raccontare questi grandi “fatti”, Sullo schermo/fondale si formano linee, segni, disegni, immagini, tutte realizzate in contemporanea da una disegnatrice, che sono di aiuto alla spiegazione/racconto, qualche volta la precedono, qualche volta la rendono poetica. Così l’attrice interagisce in maniera ludica con le immagini bidimensionali proiettate, manipolate a livello narrativo, in un incontro/scontro tra gesto, parola e segno. Per tutti i bambini che una notte hanno aperto la finestra per guardare il cielo…
Primo Premio Enfant Theatre Aosta ’99
Menzione speciale della giuria Premio ETI Stregagatto’ 99: “Per il garbo e la fluidità con i quali racconta ai più piccoli l’avventura della conoscenza con felicità di risultati artistici e intelligenti indicazioni pedagogiche”
Spettacolo più visto a livello nazionale da dati borsa teatro Agis stagione 99/2000
Si è aggiudicato nel 2018 il Premio Rodari Teatro- Città di Omegna assegnato dalla giuria di 400 ragazzi delle scuole primarie..

testo, allestimento e regia
Vania Pucci
con
Vania Pucci, Adriana Zamboni
luci, scelte musicali e collaborazione all’allestimento
Lucio Diana
fascia d’età
3 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e disegni dal vivo

TRAILER

Perché piangi?

PERCHÈ PIANGI?

C’era una volta una bambina che piangeva, piangeva, piangeva… niente la consolava! Tanto che le sue lacrime formarono uno stagno di lacrime dove lei cadde e con lei tanti buffi animali… aveva pianto troppo e se non voleva affogare doveva imparare a nuotare in quel mare di lacrime… Una bambola che cade, si rotola, viene sgridata, ricade e soprattutto piange… è il pretesto per un dialogo tra madre e figlia, una tappa di educazione sentimentale per parlare di lacrime, lacrime per ferite sulla pelle e per ferite dentro l’animo, lacrime per la zuppa di cipolle e lacrime di gioia… un mare di lacrime dove quasi affogare o solo nuotare… Protagonisti una bambola, un’attrice e un artista che disegna il mondo intorno a loro.

progetto e drammaturgia
Vania Pucci
con
Vania Pucci
immagini
Lucio Diana
animazioni digitali
Ines Cattabriga
regia
Vania Pucci, Lucio Diana
fascia d’età
3 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini

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I 3 Porcellini

I TRE PORCELLINI

I 3 porcellini, racconto della tradizione orale europea che viene trascritto nel 1843 da James Orchard Haliwell, in questo spettacolo diventa un pre/testo, uno specchio necessario ad evocare i ricordi d’infanzia di un buffo personaggio, di nome Ultimo, che gira il mondo, con una valigia che ben presto si rivelerà essere un piccolo teatro. Un bagaglio particolare che letteralmente contiene il suo originario quadro familiare e gli elementi significativi per ricostruire visivamente la casa nella quale viveva un tempo con i genitori ed i fratelli. Un’ambientazione dove i quadri del padre, citazioni di famose opere pittoriche, e la storia dei 3 porcellini, usata dalla madre come storia di formazione dei figli, diventano il lievito per un doppio livello narrativo che intreccia la fiaba originale con le memorie d’infanzia di Ultimo, il suo viaggio di crescita, superamento delle paure fisiologiche insite nel percorso verso l’autonomia di ogni bambino. Uno spettacolo che mischia la favola con citazioni da Hitchcock e la pittura di Botero che fornisce il punto di partenza dell’immaginario visivo che fa da sfondo allo spettacolo.

hanno detto dello spettacolo:

“… Bella l’idea di dare forma alle paure che, una volta espresse, diventano più facili da comprendere, da condividere e quindi da tenere sotto controllo e anche (perché no?) da “buttare via”. Giallo Mare Minimal Teatro è stata tra le prime compagnie di Teatro Ragazzi a mescolare, in forma sperimentale, con ricerche raffinate, le azioni degli attori con i linguaggi della visione, immagini in movimento. Nei “Tre porcellini”, visto al Teatro al Parco, Renzo Boldrini, responsabile dell’ideazione insieme al regista Michelangelo Campanale, è il solo protagonista in scena, ma, raccontando si moltiplicano le situazioni di alta teatralità, con quella grande valigia che, aprendosi, svela un gruppo familiare “alla Botero”, tutti piuttosto arrotondati, i genitori e i tre figlio, Primo, Secondo e Ultimo, e con quella lunga cornice rettangolare sul fondo dentro cui appariranno più “quadri”, ispirati all’attività del padre Fernando, proiezioni che solo come gioco paiono guidati “a mano” dall’interprete.“ – (Valeria Ottolenghi/ GAZZETTA DI PARMA)

di
Renzo Boldrini e Michelangelo Campanale
con
Renzo Boldrini
regia
Michelangelo Campanale
animazioni digitali
Ines Cattabriga
micro-scenografie
Iole Cilento
fascia d’età
6 – 10 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini
foto di scena
Corrado Frullani

TRAILER

Buongiorno Buonanotte

BUONGIORNO E BUONANOTTE

Mentre è semplice capire quali sono le attività quotidiane durante il giorno, la notte rimane un mistero, un tempo sospeso… Sappiamo solo che andiamo a letto, mettiamo la testa sul cuscino, chiudiamo gli occhi e poi? La bambola/bambina si prepara ad andare a letto ma non vuole chiudere gli occhi e tutte le scuse sono buone per continuare la giornata: leggere una storia, la voglia di giocare, la sete, la fame, la paura… Niente la convince a dormire, a staccarsi dal suo mondo, dai giocattoli, dalla vita piena di giochi, di incontri, di storie che la sua immaginazione crea, immagini fantastiche che popolano la stanza. Il rapporto tra l’attrice adulta e la bambola bambina è un continuo tra complicità, divertimento, gioco ma anche contrasto nel complesso gioco di ruolo mamma-figlia. Dedicato ai piccoli, uno spettacolo di forte impatto visivo con le immagini realizzate sia con la lavagna luminosa che con la computer grafica, che si formano sotto gli occhi degli spettatori. Come un grande libro illustrato, le immagini contengono il corpo dell’attrice e interagiscono con lei fra continue sorprese in un ritmo sempre più serrato fino al sopraggiungere del sonno. La piccola Vania bambola/bambina è già stata protagonista di un altro spettacolo di Giallo Mare “Perché piangi?” dove si analizzavano i motivi del pianto, continua così il percorso di ricerca di Vania Pucci sul gioco simbolico, sul role playing e i livelli di teatralità e di comicità basilari che parlano direttamente ai piccoli.

hanno detto dello spettacolo:

“.…Buonanotte e buongiorno, spettacolo per bambini e sui bambini, ideato da Vania Pucci, affronta il delicato passaggio tra la veglia e il sonno a cui spesso i bambini cercano di opporsi con tutte le loro forze. Mediante la fusione tra il teatro d’attore e le immagini animate (realizzate con la lavagna luminosa e la computer grafica), lo spettacolo offre una visione onirica di ciò che accade nella mente di una bambina che cerca di resistere all’influsso della notte e alle sue solitudini… Come in un labirinto creato dalla mente di Lewis Carroll ad ogni pagina si aprono immagini suggestive di mondi fantastici dove l’immaginazione è capace di produrre i suoi personaggi animandoli: “Essa è il suo teatro” − per dirla con Joseph Addison − “il suo attore e il suo spettatore”. Ricreare tutto questo in un teatro è davvero un’impresa non facile, ma in questa rappresentazione il reale e l’irreale si integrano e completano a vicenda con una naturalezza tale da creare l’illusione che il teatro possa essere quel luogo magico in cui certi confini restano in sospeso, e ciò a cui assistiamo esista per tutta la durata della rappresentazione. I bambini − li ho visti − hanno creduto fino alla fine che la luna sia entrata in una stanza, che le nuvole si siano fatte catturare e strizzare come spugne, e che la conta delle pecorelle possa trasformarsi in un gioco un po’ pauroso a cui partecipano lupi famelici. A spettacolo terminato i bambini sono stati invitati a salire sul palco e a prendere il posto della bambola/ bambina; come quando alla fine di uno spettacolo di magia si svela il trucco, gli effetti speciali hanno ricreato per loro i momenti più suggestivi al fine di mostrare la ‘finzione’, ma dalle reazioni della maggior parte di loro era chiaro che la suggestione non aveva ancora terminato il suo influsso o, molto più probabilmente si rifiutavano tenacemente di uscire da quel bellissimo sogno.” – (Grazia Laderchi/ IL PICKWICK.IT)

testo e progetto drammaturgico
Vania Pucci
con
Vania Pucci
disegni, scenografie e luci
Lucio Diana
animazioni digitali
Ines Cattabriga
regia
Vania Pucci e Lucio Diana
fascia d’età
3 – 8 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini
foto di scena
Corrado Frullani

TRAILER

Cappuccetto e la Nonna

CAPPUCCETTO E LA NONNA

Una dolce nonnina nella sua casetta dal tetto rosso tra il gatto e i fiori, tra pentole e gomitoli di lana, insegna alla piccola Cappuccetto come difendersi dal lupo per diventare grande, perché la nonna lo sa che il lupo ci prova sempre, è stata anche lei una piccola Cappuccetto. La Nonna organizza una Scuola nel bosco per Cappuccetti ma anche per Anatrini, Porcellini e Caprettini insomma per tutti quelli che possono avere a che fare con il Lupo. Bisogna riconoscere i lupi e scacciarli per attraversare il bosco in santa pace. Il lupo si traveste, si nasconde, cambia la voce, cambia strada e cerca bambine con cappuccetti in testa… insomma c’è da stare molto attenti! Cappuccetto ha imparato in fretta a difendersi e a smascherare lupi perchè la dolce nonnina conosce tutte le armi segrete ma il lupo ha già spalancato la bocca… in primo piano la nonna all’apparenza innocua, gentile, lenta, sbadata ma invece molto agile e furba, una cacciatrice di lupi, una wondernonna… uno sguardo sulla storia di Cappuccetto che sposta l’attenzione sul gioco pur rimanendo intatti i momenti topici della fiaba. La scenografia si svela di volta in volta, un’artista costruisce intorno alla nonna in diretta con la lavagna luminosa, la casa, il bosco, la strada più lunga…

testo e progetto drammaturgico
Vania Pucci
con
Vania Pucci e Adriana Zamboni
allestimento e progetto luci
Lucio Diana
regia
Vania Pucci e Lucio Diana
fascia d’età
3 – 8 anni
tecnica utilizzata
attore e immagini con lavagna luminosa
foto di scena
Corrado Frullani

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La Regina delle Nevi – Battaglia Finale

LA REGINA DELLE NEVI

La Regina delle Nevi ha come protagoniste due figure femminili: la sovrana che con i suoi poteri strega gli umani riducendoli ad automi privi di memoria e di sentimenti e Gerda, una bambina che affronta mille peripezie per liberare il suo amico Kay, prigioniero della Regina delle Nevi. Questo è lo sfondo sul quale, come in un gioco di specchi s’innesta la storia di Margherita, una ragazza che da bambina, insieme al suo amico del cuore Giacomo, amava ascoltare la favola della Regina dalla voce della nonna. Margherita non ha mai dimenticato quella favola, ma, al contrario della bambina del racconto, non ha mai trovato il coraggio per affrontare e sconfiggere le sue paure dare un “lieto fine”anche alla sua storia personale. Grazie ad un sogno Margherita, ormai adulta, torna nella casa della nonna, dove ascoltava la storia di Kay e Gerda. Riscopre i luoghi della sua infanzia ritrovando quello che amava di più: un armadio con uno specchio che diventa una porta che le permette di mettere in relazione favola e realtà, passato e presente. Margherita affronta e supera le sue paure e, sconfiggendo la Regina delle Nevi, diventando finalmente davvero “grande”. Dal punto di vista scenico Margherita compie un grande viaggio pur restando all’interno di una stanza che, grazie agli artifici scenotecnici ed illuminotecnici e le proiezioni di immagini in 3D, si trasforma concretamente, poeticamente, in differenti scenari: steppa sconfinata, distese marine, notti misteriose, serre fiorite ed infine nel campo di battaglia per lo scontro finale fra Margherita e la Regina delle Nevi. Lo spettacolo moltiplica i piani narrativi e simbolici ed offre allo spettatore una prospettiva inusuale, poetica del tempo.

Hanno detto dello spettacolo: “nella Regina delle nevi di Giallo Mare si sottolinea l’impiego di una scena profondamente curata, cross mediale, intelligentemente studiata per ambienti che, ad abitarli, si spalancano dimensioni di luogo, di tempo e di senso: una chiamata a un teatro fieramente al massimo delle proprie forze; l’attenzione al mestiere d’attore come strumento di comunicazione primaria” (Nella Califano, Lorenzo Donati, Sergio Lo Gatto/Planetarium)

di
Renzo Boldrini, Michelangelo Campanale
regia, scene, luci, disegni e scelte musicali
Michelangelo Campanale
con
Alice Bachi
costumi e voce della Nonna
Maria Pascale
video
Studio Leandro Summo
luci e suoni
Roberto Bonfanti
fascia d’età
6 – 11 anni
tecnica utilizzata
attori e immagini

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Mostriciattoli

MOSTRICIATTOLI

Olmo è un bambino che vuol essere grande ma tutti lo considerano piccolo… – Non puoi restare alzato fino a tardi sei piccolo! – Dammi la mano per attraversare la strada sei piccolo! Uffa, pensa Olmo, ma io invece sono capace di fare tante cose… So andare all’avventura da solo … Da un po’ di tempo tutti gli dicono: – fai attenzione, ormai sei grande – non far rumore ormai sei grande – non romperlo ormai sei grande Olmo si domanda come mai è diventato grande improvvisamente. È successo quando è arrivata Anna, la sorellina! Son tutti lì intorno a lei sorridenti e lei non riesce nemmeno a parlare o a camminare eppure son tutti felici quando lei fa ghe ghe gu gu… però Olmo è quasi sicuro che sotto le sembianze della sorellina si nasconda un mostro e lui troverà le prove! Oppure tutto è cominciato quando è andato in prima elementare? Tante cose nuove da imparare, tante nuove regole da rispettare e la maestra o il maestro, forse anche loro sono mostri da smascherare. I mostri popolano tutta la casa, la scuola, la stanza di Olmo ma i grandi non li vedono fino a che un incontro fortunato con un piccolo cane, Polpetta, porta Olmo a dimenticare le sue paure, anzi a combatterle e a diventare grande. Cosi anche la scuola e la sorellina piano piano perdono le sembianze di mostro, anzi di mostri in casa non ce ne sono più. Neanche un piccolo mostriciattolo. In scena il mondo dei giochi di un bambino e il suo mondo affettivo popolato da paesaggi e mostri, paesi e animali guida è raccontato da un’attrice, una disegnatrice e un’artista multimediale. Continua la ricerca di Vania Pucci sull’affettività dei bambini e sulle emozioni iniziata con Perché Piangi? e Buongiorno Buonanotte.

di e con
Vania Pucci
disegni realizzati dal vivo ed elaborazione immagini multimediali
Ines Cattabriga
luci e suoni
Saverio Bartoli
operatore multimediale
Giacomo Saradini
fascia d’età
3 – 6 anni
tecnica utilizzata
attori, immagini e disegno su sabbia dal vivo

TRAILER